Articolo a cura del Dott. Alessandro Spirito – Specialista in Ortopedia

Le lesioni meniscali possono verificarsi in seguito ad un trauma distorsivo del ginocchio, una brusca flessione (mentre ci accovacciamo), oppure spontaneamente, cioè senza un evidente trauma, nelle persone più anziane, per usura e degenerazione del menisco che perde la sua resistenza ed elasticità giovanile (lesione degenerativa del menisco).

Le lesioni meniscali costituiscono la conseguenza più frequente di una distorsione del ginocchio. Nel maschio, la massima incidenza delle lesioni traumatiche si riscontra tra la terza e la quarta decade di vita, nella femmina tra la seconda e la terza; dopo tale fascia di età prevalgono le lesioni di tipo degenerativo.

COS’E’ IL MENISCO? ANATOMIA

I menischi, uno mediale e l’altro laterale, fanno parte dell’articolazione del ginocchio, dunque sono interposti tra il femore e la tibia. Entrambi funzionano come cuscinetti ammortizzatori, proteggendo le superfici cartilaginee, e contribuiscono assieme ai legamenti alla stabilizzazione del ginocchio guidandone i movimenti.

Sono formati da fibrocartilagine di colore biancastro.

Il menisco mediale o interno ha la forma di una mezza luna mentre quello laterale o esterno ha un aspetto circolare, quasi come una ciambella. Il menisco laterale copre una maggior porzione della superficie articolare della tibia rispetto al menisco mediale ed ha inoltre una maggiore mobilità.

Entrambi i menischi sono formati da tre parti differenti: corno anteriore, corpo meniscale e corno posteriore.

Per motivi anatomici e biomeccanici, il corno posteriore è più spesso soggetto a lesioni rispetto agli altri due. All’interno del ginocchio i menischi vengono tenuti al loro posto da importanti connessioni che ne guidano i movimenti attivi e passivi e li proteggono da possibili lesioni. In particolare alle due estremità dei menischi, si trovano le radici meniscali, necessarie per ancorare la fibrocartilagine alla tibia.

QUALI SONO LE ALTERAZIONI MENISCALI?

Le alterazioni meniscali coinvolgono soprattutto il menisco mediale poiché si trova nella parte meno mobile del ginocchio sulla quale si scarica circa il 60% del peso corporeo (ginocchio varo).

Per lo più si riscontrano lesioni a carico del corno posteriore e della radice posteriore. Tuttavia può essere coinvolta anche la sua porzione centrale (corpo) o la porzione anteriore (corno anteriore).

Un menisco lesionato tenderà ad estrudere dall’articolazione, perdendo la sua funzione di “cuscinetto” e favorendo lo sviluppo di lesioni a carico della cartilagine articolare che si aggravano con il tempo.

A seconda della morfologia della lesione vengono suddivise in:

  • Lacerazione radiale: ha un andamento simile ai raggi di una bicicletta, come il taglio che si pratica comunemente per affettare una ciambella;
  • Lacerazione longitudinale: è un danno verticale che in genere si manifesta al corpo del “cuscinetto”. Può evolvere in una lacerazione a manico di secchio che frequentemente possono manifestarsi con un blocco articolare del ginocchio (detto blocco meniscale);
  • Lacerazione orizzontale: si tratta di uno slaminamento del menisco, spesso asintomatico.

Il menisco mediale, per motivi anatomici e funzionali, è più soggetto a lesioni rispetto al laterale.

Il menisco mediale è più frequentemente coinvolto da meccanismi di degenerazione, che avvengono solitamente negli over 50 e rappresentano circa i 2/3 delle lesioni meniscali.

Le lesioni laterali sono invece nella maggior parte dei casi conseguenti a traumi distorsivi, per lo più nei giovani, e spesso si associano a rottura del legamento crociato anteriore.

Un capitolo a parte sono le lesioni delle radici meniscali che si ritrovano nel 9% delle artroscopie.

La perdita dell’ancoraggio meniscale porta ad una estrusione del menisco, quasi fosse espulso, spinto fuori dall’articolazione. Ne deriva un aumento della pressione di contatto di circa il 25% sulle superfici articolari.

Se non riparate chirurgicamente, si realizza pertanto una condizione biomeccanicalmente simile ad una meniscectomia totale responsabile nel tempo di una rapida involuzione artrosica del comparto interessato.

Le rotture della radice posteriore del menisco laterale generalmente traumatiche e associate ad una lesione del LCA si verificano con probabilità 10 volte maggiore rispetto alle lesioni del corno posteriore del menisco mediale. Queste ultime sono frequentemente su base degenerativa e rappresentano circa il 20% delle lesioni del menisco mediale.

Le lesioni del corno anteriore o della radice anteriore sono invece meno comuni.

DIAGNOSI: COME RICONOSCERE UNA LESIONE MENISCALE

Nelle lesioni traumatiche la sintomatologia che spesso si associa è il dolore acuto, ben localizzato a livello dell’emirima omolaterale alla lesione, esacerbato da movimenti in torsione con ginocchio in carico, difficoltà nel flettere il ginocchio e il blocco dell’articolazione in parziale flessione.

Clinicamente, può essere visibile gonfiore dovuto ad un versamento venutosi a creare in seguito al trauma subito. Nella meniscopatia degenerativa spesso l’esordio è subdolo, con una sintomatologia sfumata, dolore in seguito ad affaticamento e in massima flessione.

L’esame strumentale più accurato ed efficace è la risonanza magnetica che, grazie a macchinari sempre più potenti e ad immagini a più alta risoluzione, consente una diagnosi accurata delle lesioni meniscali (topografia, sede, localizzazione, decorso).

Un altro esame diagnostico sempre più diffuso è l’ecografia: è un esame non invasivo, a basso costo, e con sensitività e specificità elevate, quasi comparabili alla risonanza magnetica per determinati tipi di lesioni. Un altro vantaggio dell’ecografia è rappresentato dal fatto che si può eseguire subito dopo il trauma, dunque in piena fase acuta si possono notare grazie agli ultrasuoni, aree di lesioni meniscali che successivamente possono essere confermate dalla risonanza magnetica.

COME SI TRATTANO LE LESIONI MENISCALI? TRATTAMENTO CONSERVATIVO E INTERVENTI IN ARTROSCOPIA

Il trattamento iniziale delle lesioni meniscali segue il protocollo R.I.C.E. (rest, ice, compression and elevation).

In base a queste regole ginocchio va innanzitutto messo a riposo, mantenuto in posizione antideclive per la maggior parte del tempo, eseguito un bendaggio e applicato del ghiaccio (3-4 volte per 10-15 minuti nelle 24-48 ore successive al trauma). Ciò consentirà di ridurre il gonfiore ed il dolore locale. Eventualmente si possono assumere FANS per tenere sotto controllo il dolore e risolvere velocemente lo stato infiammato del ginocchio.

Quando possibile i menischi lesionati andrebbero sempre riparati artroscopicamente in quanto, come già detto, la funzione del menisco nel ginocchio è di fondamentale importanza e la loro rimozione talvolta mette il ginocchio in condizione di sviluppare artrosi in breve tempo.

Purtroppo non tutte le lesioni meniscali possono essere ricucite (suturate). Lesioni nella zona rossa, periferica e maggiormente vascolarizzata, hanno più probabilità di guarire.

Le lesioni che coinvolgono la zona del menisco che riceve poco sangue, dunque nella “zona bianca”, difficilmente possono guarire.

In questi casi si può eseguire una regolarizzazione del menisco asportando eventuali flap in artroscopia (meniscectomia selettiva), a patto però che la lesione sia sintomatica e con l’obiettivo comunque di risparmiare quanto più’ tessuto meniscale possibile.

Le tecniche di riparazione del menisco dipendono in gran parte dal tipo di lesione, pertanto è di fondamentale importanza un’attenta valutazione preoperatoria e intraoperatoria, partendo dal concetto di preservare più tessuto meniscale possibile.

In caso di lesioni croniche, è possibile favorire la fase di cicatrizzazione mediante asportazione del tessuto fibroso nei due bordi della lesione e scarificazioni per ottenere tessuto sanguinante in grado di guarire.

In caso di lesioni meniscali localizzate in aree in cui le condizioni vascolari non sono favorevoli, studi preliminari stanno cercando di dimostrare l’efficacia di fattori biologici estrinseci (colla di fibrina, fattori di crescita, PRP, cellule mesenchimali) che possano favorire la cicatrizzazione.


Presso il poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto in provincia di Parma lavora il Dott. Alessandro Spirito, Medico Ortopedico specializzato nella chirurgia, cura e trattamento del ginocchio e fisioterapisti specializzati nel trattamento conservativo e nella riabilitazione pre e post-operatoria.

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